Tassonomia, per il parlamento europeo gas e nucleare sono sostenibili

I parlamentari europei hanno bocciato la risoluzione che avrebbe escluso gas e nucleare dalla tassonomia delle attività economiche sostenibili

Il parlamento europeo in sessione plenaria © Mathieu Cugnot/European Union 2022

Il parlamento europeo, riunito in sessione plenaria nella giornata di oggi, mercoledì 6 luglio 2022, ha respinto la risoluzione che chiedeva di eliminare dalla tassonomia delle attività economiche sostenibili gas e nucleare.

Il Parlamento europeo ha sconfessato le sue stesse commissioni

La proposta puntava ad emendare il progetto della Commissione, che aveva incluso una fonte fossile, il gas appunto. E una, il nucleare, che comporta rischi elevati, nonché la mancanza di soluzioni per il problema delle scorie.

«Operazione greenwashing compiuta, il Green Deal è morto», ha commentato la deputata dei Verdi Eleonora Evi. Il parlamento si è in effetti espresso in modo contrario anche rispetto all’orientamento delle due commissioni competenti per materia – Affari economici e Ambiente, salute e sicurezza alimentare – che alla metà dello scorso mese di giugno avevano bocciato il progetto di inclusione di gas e nucleare nella tassonomia europea. Ovvero, appunto, nell’elenco delle attività considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. 

A votare a favore della risoluzione, e dunque contro le due fonti energetiche, sono stati 278 eurodeputati. La maggioranza necessaria per bloccare il progetto della Commissione di Bruxelles era fissata a 353. In 33 si sono astenuti.

«Ora i soldi di chi vuole investire in modo ecologico rischiano di finire a gas e nucleare»

«Vi è stata battaglia – ha commentato la presidente di Banca Etica Anna Fasano -. Una parte significativa del parlamento europeo ha ben compreso che così si stanno stravolgendo e inficiando la coerenza e la credibilità degli impegni assunti in sedi internazionali per combattere il riscaldamento globale e promuovere una reale transizione energetica».

«I pareri contrari dei tecnici nominati dalla stessa Unione europea – ha aggiunto -, le mobilitazioni degli attivisti e dell’intero movimento della finanza etica non sono bastate a evitare questa incredibile incongruenza. Ora i tantissimi risparmiatori e investitori europei che vorrebbero indirizzare le proprie risorse verso progetti green si troveranno davanti alla concreta possibilità di investire in prodotti che contengono anche azioni di chi gestisce centrali nucleari e aziende che estraggono e trasformano gas fossile».

Contro il progetto di tassonomia della Commissione 278 eurodeputati

Greenpeace, a pochi minuti dalla votazione, ha annunciato che avvierà un’azione legale contro l’organismo esecutivo europeo, al fine di chiedere alla giustizia di bloccare il progetto di tassonomia. «Chiederemo – ha spiegato l’associazione – dapprima una revisione interna alla Commissione. Qualora l’esito dovesse essere negativo, ci rivolgeremo alla Corte di giustizia dell’Ue».