Il fondo scolastico del Texas si tutela contro i parametri ESG
Dopo l'attacco a BlackRock da destra, il fondo scolastico del Texas annuncia di voler escludere i criteri ESG
Con una mossa senza precedenti il Texas Permanent School Fund (Psf) ha annunciato di avere adottato una «schermatura» nei confronti dei parametri ESG (ambientali, sociali e di governance) per quello che riguarda i voti per procura. Lo ha annunciato lo stesso fondo lo scorso 15 aprile. In un comunicato in cui dichiara che si opporrà a qualsiasi «tentativo di fare pressione sull’azienda affinché riduca l’uso di combustibili fossili». O sulle «proposte che si oppongono al diritto di commerciare in armamenti».
«La motivazione non è imporre un’ideologia conservatrice, ma piuttosto depoliticizzare il mondo del voto per procura». Lo ha detto al Financial Times Jerry Bowyer, fondatore della Bowyer Research che gestisce la schermatura dei voti per il fondo texano. «Queste linee guida mirano a eliminare dalla governance aziendale il sostegno alla “guerra culturale” (come l’estrema destra definisce ogni attivismo progressista, ndr.) e a riportare le aziende alla neutralità su tali questioni», ha aggiunto. Una vera e propria dichiarazione di guerra ai parametri etici e sostenibili in finanza.
L’assurdo precedente contro BlackRock
Andiamo con ordine. Qualche settimana fa ci eravamo già occupati del Texas Permanent School Fund. Il fondo scolastico texano, con un patrimonio di 53 miliardi di dollari, aveva attaccato da destra niente di meno che BlackRock, società che gestisce un portafoglio di circa 10mila miliardi, ritirando gli 8,5 miliardi che gli aveva dato in gestione. E lo aveva fatto perché secondo loro BlackRock, noto in tutto il mondo per investire buona parte del suo portafoglio in energie fossili, era… troppo ecologista. Poiché aderiva ai protocolli ESG e alla rete Climate Action 100+.
A quel punto BlackRock, invece di rivendicare il suo greenwashing, aveva addirittura chiesto scusa. E promesso che avrebbe continuato a investire nella distruzione del Pianeta. La notizia era talmente scorretta, ma talmente assurda, che l’avevamo trattata alla stregua di una beffa. E invece no. Come spesso accade nel mondo dell’estrema destra, quello che all’inizio sembra una burla si trasforma poi in uno spietato attacco ai diritti. Perché quello che ha fatto il Texas Permanent School Fund con i parametri ESG ora lo potranno fare diversi altri fondi che vogliono investire indisturbati in armi, gas e petrolio.
Dal Texas una «matrice» per schermare i voti filo ESG
Ma cosa ha fatto di preciso il fondo scolastico texano? Poco meno della metà dei 53 miliardi di dollari detenuti dal Texas Permanent School Fund sono investiti in vari tipi di azioni. E, in qualità di azionista, il fondo può votare sulle questioni di corporate governance: come le politiche aziendali o le varie nomine. Il Psf esprime ogni anno tra i 40mila e i 50mila voti per procura nelle società di cui è azionista. E lo fa attraverso l’Institutional Shareholder Services (Iss), la più grande società di consulenza di voti per delega al mondo.
Iss però cerca di utilizzare un approccio unico per tutti i suoi clienti e, in generale, aderisce alle linee guida dei protocolli ESG. E così, sebbene il comunicato stampa del fondo non menzioni delle linee guida specifiche sulle nuove modalità del voto per delega, spiega però chiaramente che si tratta di avere costruito con Iss una «matrice». Un modello in grado di individuare le aziende che aderiscono ai parametri ESG. E di modulare il voto in base a questo. Per esempio scartando preventivamente qualsiasi investimento.
Ora anche altri fondi potrebbero seguire l’esempio
Non solo. Oltre a offrire la «matrice» per il voto per procura, l’Iss produrrà anche un rapporto per il Psf in modo che il fondo possa condurre una revisione annuale dei voti. E garantire così che i voti per delega del fondo siano conformi all’ideologia al cuore della matrice. «I parametri ESG hanno preso di mira la nostra economia», ha detto Aaron Kinsey, presidente di Texas Permanent School Fund. «Ci stiamo assicurando che i nostri voti non siano espressi in un modo che sia incompatibile con il nostro dovere fiduciario nei confronti del Texas».
Ora, scrive Patrick Temple-West sul Financial Times, è assai probabile che altri fondi di altri Stati repubblicani possano seguire questo esempio. E lo dice a chiare lettere al Houston Chronicle anche Tom Maynard, del consiglio di amministrazione del fondo scolastico del Texas. «Ci impegniamo a votare in modo da riflettere i nostri valori. E a proteggere non solo le risorse sotto la nostra gestione, ma anche le risorse minerarie, petrolifere e di gas che creano nuova ricchezza per il Texas. Il Psf è orgoglioso di farsi avanti per primo, e di diventare un leader nazionale su questo tema».