Visa, Mastercard & co. tracceranno le vendite di armi da fuoco
Per monitorare il commercio di armi da fuoco negli Stati Uniti, i colossi delle carte di credito utilizzeranno un nuovo codice di tracciamento
Visa, Mastercard e American Express monitoreranno in modo più stringente il commercio di pistole e fucili sul territorio americano. I colossi mondiali delle carte di credito, infatti, hanno fatto sapere che adotteranno un nuovo codice di tracciamento. Obiettivo: identificare le transazioni effettuate nei negozi che vendono armi negli Stati Uniti.
Sostenibilità e regole
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Armi da fuoco, negli Stati Uniti 14mila vittime soltanto da inizio anno
La decisione di adottare tale codice è stata presa la settimana scorsa dall’Organizzazione internazionale per la normazione (meglio nota con la sigla ISO). Si tratta di una prima risposta alla campagna condotta dalla statunitense Amalgamated Bank, istituto membro della Global Alliance for Banking on Values (GABV), rete internazionale di banche che promuovono una finanza sostenibile e inclusiva della quale fa parte anche l’italiana Banca Etica. Assieme all’istituto di credito, si sono schierati anche alcuni amministratori pubblici della città e dello Stato federale di New York. Nonché il fondo pensione degli insegnanti della California CalSTRS.
La finanza, insomma, è chiamata a fare la sua parte nel necessario e urgente controllo delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Le cifre legate alle vittime nel solo 2022 sono d’altra parte impressionanti, e stanno suscitando un vivace dibattito perfino in una nazione da sempre abituata ad una commercializzazione di pistole, fucili e munizioni quasi priva di limitazioni. Basti pensare che sono quasi 500 le persone uccise in sparatorie e stragi dal 1 gennaio ad oggi. E se si tiene conto anche delle morti accidentali per colpi d’arma da fuoco, il totale – secondo l’associazione Gun Violence Archive – raggiunge quota 14mila.
Visa e Mastercard, però, non lederanno business e privacy
D’ora in poi le transazioni dovranno essere codificare in maniere precisa. Finora, invece, le compravendite di armi finivano in una categoria generica: quella dei “venditori specializzati”. E saranno inclusi anche i grandi magazzini che vendono diverse tipologie di beni. Per comprendere se sarà o meno efficace l’introduzione del codice di tracciamento occorrerà aspettare la prova dei fatti. E quanto impegno e trasparenza ci metteranno Visa, Mastercard e American Express. Le prime due, ad esempio, hanno già fatto sapere che in ogni caso non interverranno in alcun modo nel business delle armi, e che proteggeranno la privacy dei cittadini americani.
La buona notizia, in ogni caso, è che qualcosa si muove negli Stati Uniti. Anche nei confronti di alcuni singoli colossi del settore delle armi. È il caso di Smith & Wesson, storica azienda americana del settore, attiva da 170 anni. L’uccisione di sette persone e il ferimento di altre 47 all’Highland Park (nell’Illinois), il 4 luglio scorso, è solo l’ultimo caso di stragi compiute con armi della compagnia di Springfield.
Gli azionisti critici (e il Messico) contro Smith & Wesson
Il governo del Messico ha avviato un’azione legale contro una serie di produttori, tra i quali proprio Smith & Wesson, citando numerosi esempi di fucili di contrabbando finiti a cartelli criminali. Puntando il dito contro le campagne pubblicitarie del colosso statunitense, che attirerebbero i malviventi.
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Storia e strumenti dell’azionariato critico, un modo per fare attivismo con le imprese quotate per difendere l’ambiente e i diritti umani
Ma in prima linea ci sono anche gli azionisti critici, che hanno dapprima tentato di far passare una risoluzione in assemblea generale. Quindi hanno avviato una campagna per chiedere all’azienda di adottare una policy sui diritti umani in linea con i Principi guida delle Nazioni Unite.