La moda etica di Sanaa Mohammad vuole guardare oltre la guerra
La stilista giordana Sanaa Mohammad realizza i suoi capi dando nuova vita ai resti di tessuto scartati in fabbrica
Cecilia CacciottoLa stilista giordana Sanaa Mohammad realizza i suoi capi dando nuova vita ai resti di tessuto scartati in fabbrica
Cecilia CacciottoA Firenze, un gruppo di ragazzi ha unito la passione per la moda con quella per l'arte. Creando giacche personalizzate e di seconda mano
Silvia PelizzariUn rapporto della Campagna Abiti Puliti e di Public Eye rivela come i trasporti legati alla fast fashion abbiano un impatto climatico enorme
Claudia VagoDall'Europa proposte su economia circolare e moda. Ma a trionfare nel mondo è il modello della cinese Shein che raggiunge i 100 miliardi di capitale
Marta SoricettiNello Stato di New York avanza una legge che impegna i big della moda a rendicontare la propria sostenibilità. Buona idea, con qualche falla
Corrado FontanaFriendly Shop è un sito - e un negozio a Padova - che seleziona i prodotti in funzione di standard etici e di sostenibilità
Silvia PelizzariIl Natale celebra e perpetua anche cattive lezioni: ecco come funzionano moda, elettronica e cibo. Tra sprechi, rifiuti e danni ambientali
Corrado FontanaNuovo Accordo coi marchi della moda in Bangladesh. Aspettando le firme dei ritardatari, si lavora per l'applicazione anche in Pakistan, ricordando la tragedia di Karachi
Corrado FontanaUn rapporto della Clean Clothes Campaign presenta un nuovo metodo di calcolo per un salario di base più dignitoso: lo Europe Floor Wage
Vittoria MamertiLa crisi da coronavirus affonda i lavoratori del tessile tra fame e prostituzione. Alla moda che specula sulla crisi gli attivisti chiedono un'assicurazione salariale
Corrado FontanaDecine di corporation dell'abbigliamento guadagnano grazie ai programmi di ricondizionamento della minoranza uiguri. Tra loro, Nike, H&M, Lacoste, Adidas e molti marchi celebri
Corrado FontanaMarchi e distributori dell'abbigliamento stanno lasciando senza commesse, reddito e sostegno le fabbriche del Sud-Est asiatico. A farne le spese, milioni di lavoratori sottopagati
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