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In questa gallery scoprirete alcune delle aree urbane che hanno aderito al gruppo C40 e le loro azioni per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Le città in generale e le megalopoli in particolare sono e saranno uno dei terreni principali nei quali si perde o si vince la sfida ai cambiamenti climatici. Quasi il 70% della popolazione globale vivrà infatti nei grandi centri urbani entro i prossimi 30 anni, di conseguenza l’impatto delle politiche locali diventerà un aspetto sempre più determinante per il Pianeta.

Queste considerazioni sono anche alla base della nascita del progetto C40, che ha da poco pubblicato il proprio rapporto 2020. C40 è infatti un’organizzazione planetaria che raccoglie, monitora e stimola ormai quasi 100 tra le grandi aree urbane della Terra all’interno di un impegno comune verso una maggiore sostenibilità. Un contributo di rilievo per orientare le 97 megalopoli inserite in questo network virtuoso, che rappresentano oltre 650 milioni di cittadini e un quarto dell’economia globale (una sproporzione che di per sé induce una riflessione…).

La variazione della temperatura annuale media delle città del mondo nel 2050 @ Progetto Future Cities

Del resto, l’importanza delle decisioni degli amministratori locali di aree dove vivono, consumano e inquinano milioni di individui è ben chiara anche alle istituzioni internazionali. Le aree urbane – sottolinea The Future Cities delle Nazioni unite – generano circa il 70% delle emissioni globali di gas serra e, allo stesso tempo, sono particolarmente vulnerabili agli impatti del riscaldamento globale.

Per questo «negli ultimi due decenni, l’ambizione della città è aumentata notevolmente per andare oltre gli obiettivi sui cambiamenti climatici dei governi nazionali». Poiché proprio i governi nazionali non stanno contribuendo adeguatamente per raggiungere gli obbiettivi di limitazione delle temperature fissati dai rapporti dell’IPCC e stabiliti nell’Accordo di Parigi sul clima del 2015.