GameStop, un anno dopo il gioco della speculazione continua

Un anno fa alcuni piccoli risparmiatori hanno fatto salire il valore delle azioni di GameStop provocando perdite agli hedge fund

Un anno dopo la vicenda GameStop cosa è cambiato a Wall Street? © Massimo Giachetti/iStockPhoto

A fine gennaio 2021, GameStop, catena di negozi di videogiochi, console e accessori, occupava paginate di cronaca finanziaria in tutto il mondo. La ragione? L’incredibile aumento del valore delle azioni dell’azienda in Borsa. A causarlo non era stata un’iniziativa imprenditoriale particolarmente efficace. Anzi. GameStop era in crisi da mesi e rischiava la chiusura, con conseguente licenziamento di centinaia di dipendenti.

La Vendita allo scoperto è un’operazione finanziaria che consiste nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore.Approfondisci

Proprio perché stava fallendo,era stata presa di mira da alcuni hedge fund. Che attraverso un meccanismo chiamato vendite allo scoperto avevano deciso di guadagnare scommettendo sul fallimento dell’azienda (e pazienza per le centinaia di persone che avrebbero perso il lavoro). Ed è a questo punto che alcuni utenti del social network Reddit sono intervenuti e hanno fatto saltare il gioco: hanno deciso di comprare azioni di GameStop per farne salire il prezzo. E ci sono riusciti. Per alcuni degli hedge fund che avevano scommesso in direzione opposta le perdite si sono misurate in miliardi di dollari.

La vicenda era stata commentata da molte parti come «la vittoria di Davide contro Golia», una sconfitta del capitalismo finanziario e degli speculatori senza scrupoli. Eppure, fin da subito la situazione aveva mostrato molto meno romanticismo.

Com’è andata la vicenda di GameStop

Come scriveva Andrea Baranes su Valori.it un anno fa, è possibile che in un primo tempo l’operazione fosse mossa da motivazioni ideali. Piccoli risparmiatori che volevano salvare GameStop rompendo il giochino nelle mani degli hedge fund. Ma presto sono intervenuti alcuni grandi fondi che, «fiutando il vento, si siano accodati spostando l’ago della bilancia».

Come evidenzia Baranes, «è il classico meccanismo della bolla finanziaria. Più investitori comprano più il prezzo sale, più il prezzo sale più investitori comprano, in una spirale che si autoalimenta e che porta a un aumento spropositato del valore delle azioni». Insomma, la finanza speculativa è stata battuta dalla… finanza speculativa. «A fronte di una scommessa ribassista di alcuni hedge fund ha vinto una scommessa rialzista di altri investitori», conclude Baranes.

Nessuna rivoluzione, dunque. E un anno dopo, è cambiato qualcosa a Wall Street?

Cos’è cambiato per GameStop?

A fine gennaio 2021 in poche settimane il valore delle azioni dell’azienda statunitense erano passate da 20 a quasi 350 dollari. Un’impennata sorprendete, che però si è arrestata dopo poco. Oggi la capitalizzazione di mercato di GameStop supera i 7 miliardi di dollari, ma le sue azioni hanno perso il 70% del valore. Ora si aggirano intorno ai 100 dollari.

andamento azioni gamestop ultimo anno
L’andamento delle azioni di GameStop nell’ultimo anno

Come per altri titoli speculativi, GameStop ha pagato l’avversione al rischio da parte degli investitori. E non ha approfittato del rialzo per lanciare un aumento di capitale. Anche il fatturato è sceso tra il 2020 e il 2021.

La rivoluzione dei meme stock?

Con il termine meme stock si indicano asset speculativi per eccellenza. Titoli che diventano virali sui social network e attirano l’interesse di piccoli investitori. In genere molto giovani e con poca esperienza, ma supportati da app che rendono l’attività di investimento in Borsa accessibile a tutti. GameStop è un esempio di meme stock. Un altro esempio è quello della AMC Entertainment, azienda statunitense proprietaria della più grande catena di sale cinematografiche del Paese.

Così come GameStop, anche AMC era a un passo dal fallimento a inizio 2021. Le restrizioni dovute alla pandemia avevano aggravato una situazione di crisi iniziata da tempo. Eppure, a giugno scorso le quotazioni erano balzate del 2.850%, superando persino quelle di GameStop, che pure erano cresciute del 1.080%. Per dare un’idea, nello stesso periodo l’indice S&P 500 ha guadagnato il 14,7%.

A guidare la cavalcata trionfale erano stati alcuni investitori che utilizzavano l’hashtag #SaveAMC e si coordinavano su Reddit. In pochi giorni il valore delle azioni di AMC è passato da poco più di 2 dollari a oltre 20 dollari. Per poi arrivare intorno ai 30 dollari, quando c’è stata una seconda ondata di acquisti. Anche questa volta coordinata su forum online. A differenza di GameStop, AMC ha saputo approfittare di questi giganteschi guadagni per rifinanziarsi attraverso un aumento di capitale.

E quando, il 2 giugno 2021, l’azienda ha annunciato un un’iniziativa per premiare i propri azionisti le azioni di AMC hanno raggiunto il loro massimo storico.

Corteggiare gli investitori non professionisti è una pratica rodata in AMC. E del resto, secondo Bloomberg, 3,2 milioni di azionisti individuali detengono l’80% delle azioni della società. Contro il 9% del suo concorrente Cinemark.

Il problema dei meme stock

Il successo dei meme stock è strettamente collegato alla diffusione di app di brokeraggio e gestione patrimoniale che consentono a chiunque di accedere ai mercati e investire. Senza bisogno di intermediazione. E senza le necessarie informazione e protezione quando si effettuano transazioni. E per questo Gary Gensler, presidente della SEC, l’ente di vigilanza della Borsa valori statunitense, equivalente della nostra Consob, ha annunciato venerdì 27 agosto l’intenzione di avviare un’indagine sulla cosiddetta gamification degli investimenti.

Il caso di GameStop, inoltre, ha evidenziato come il meccanismo applicato dagli investitori individuali sia quello tipico delle bolle speculative. Più investitori comprano un titolo e più il titolo sale. Per poi scendere rapidamente come è salito. E senza alcun collegamento con i bilanci delle anziende.

Un ultimo punto critico riguarda le possibili distorsioni della composizione degli Exchange-traded funds. Gli Etf sono strumenti finanziari di gestione collettiva del risparmio e sono un tipo di fondo comune che replica la composizione di determinati indici finanziari. Si tratta di strumenti utilizzati soprattutto da investitori non professionisti perché puntano sul lungo termine e su un insieme diversificato di azioni. Il che permette di calmierare l’impatto del calo del prezzo di ogni azione sull’andamento del fondo. Le oscillazioni dei meme stock, però, registrano anche le migliaia di punti percentuali e finiscono per pesare all’interno dei fondi più del normale. Esponendo il capitale degli investitori a un rischio maggiore di quello previsto.

Un anno dopo, cosa resta dei meme stock?

Il 2021, dunque, sembra essere stato l’anno dei meme stock. Il 2022 si è aperto, invece, con un’apparente inversione di tendenza. Queste prime settimane hanno visto un crollo delle azioni preferite dagli investitori individuali. Così come delle aziende quotate tramite Spac, società create per un obiettivo preciso: acquisire altre società. Nemmeno le criptovalute se la passano bene. Ma è presto per dichiarare morte queste pratiche di investimento.

I venditori allo scoperto hanno cambiato il loro modo di operare?

Chi ha visto nell’operazione GameStop di gennaio 2021 una vittoria dei piccoli risparmiatori contro gli speculatori di Wall Street riceverà una delusione.

La pratica di vendere un asset di cui non si è in possesso ma che si punta a comprare a termine, immaginando di poterlo fare ad un prezzo più basso rispetto a quello a cui si è venduto non si è fermata. I venditori allo scoperto, tuttavia, sono stati più selettivi nel 2021, effettuando 135 attacchi alle società quotate. Un quarto in meno rispetto all’anno precedente.