Il Bitcoin perde valore (ancora). L’economia di El Salvador trema
Da quando El Salvador ha dato corso legale al Bitcoin, il valore della criptovaluta è sceso del 67%. La sua economia è sempre più a rischio
Novembre 2022 è stato un mese storico per le criptovalute. Queste, durante la pandemia, avevano raggiunto un valore impressionante, che adesso è andato quasi del tutto perso.
Prendiamo il bitcoin, la moneta digitale più popolare, che ha perso nel giro di una settimana il 21% del suo valore. Non è la prima volta che succede, d’accordo, ma in questo caso il prezzo ha toccato un minimo storico che non veniva raggiunto da due anni.
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Le perdita è rilevante per gli innumerevoli investitori in tutto il mondo. Ma rappresenta un problema ancor più inquietante per 6,5 milioni di cittadini salvadoregni. Il cui presidente ha investito parte delle finanze pubbliche della nazione proprio in questa criptovaluta.
Bitcoin e il fallimento di FTX
È stato il fallimento di una delle più grandi aziende di scambio di criptovalute, FTX, a causare il crollo del Bitcoin? Questo è parzialmente vero, nel senso che la moneta è in crisi dalla fine del 2021 a causa dell’inasprimento delle condizioni finanziarie globali. Va detto, in questo senso, che il tempo non è stato alleato del presidente di El Salvador, Nayib Bukele, che ha dato corso legale ai Bitcoin nel settembre dell’anno scorso e ha investito nella criptovaluta parte delle finanze pubbliche. Da quando Bukele ha acquistato i primi token digitali, il 6 settembre dello scorso anno, questi hanno perso il 67% del loro valore.
Ma che si trattasse di asset volatili, rischiosi e ingovernabili era in realtà noto. Inoltre, come spiega El Paìs, non si sa con certezza quanto Bukele abbia investito in Bitcoin. Sulla base dei suoi stessi annunci sui social media, si stima che le perdite potrebbero essere dell’ordine di 70 milioni di dollari.
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Il fatto è, come spiega ancora il giornale spagnolo, che tale perdita ha un peso molto più alto per un Paese come El Salvador, perché rappresenta quasi l’intero budget che ha a disposizione il ministero dell’Agricoltura, in uno Stato nel quale metà della popolazione soffre di insicurezza alimentare. Senza considerare che il Paese più piccolo dell’America centrale ha un tasso di povertà del 26%, secondo i dati della Banca mondiale.
I salvadoregni non usano i Bitcoin
Se i salvadoregni non sanno quanta parte delle loro tasse sia stata spesa per l’acquisto di Bitcoin, è perché il governo non ha mai reso trasparenti i suoi acquisti. Gli analisti finanziari hanno basato i loro studi sugli annunci fatti da Bukele su Twitter…
I salvadoregni hanno quindi sperimentato in prima persona la volatilità della criptovaluta e la mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni. La popolazione, in effetti, non aveva mai riposto grande fiducia nella nuova moneta: secondo i dati della banca centrale di El Salvador, solo il 2% dei trasferimenti di denaro viene effettuato in Bitcoin. E gli ultimi sviluppi non faranno altro che aumentare la sfiducia nei confronti della valuta digitale.
La Cina vuole comprarsi il debito
Bukele ha risposto alle critiche dalle pagine di Bitcoin Magazine, sostenendo che «è falso» che il Paese abbia subito perdite, dal momento che non ha venduto la sua valuta digitale. «Per coloro che non capiscono, la vera domanda non è se altri Paesi adotteranno Bitcoin, ma quando», ha affermato il presidente.
Eppure, il governo di Bukele ha un debito internazionale di 667 milioni di dollari in scadenza a gennaio. E gli analisti ritengono che il Paese centroamericano potrebbe andare in default. El Salvador ha chiesto al Fondo monetario internazionale di rifinanziare il debito ma ha ottenuto una risposta negativa. Nonché l’invito a riconsiderare il suo esperimento con i Bitcoin. Così, lo stato centroamericano si è rivolto alla Cina, che si era offerta di acquistare il suo debito, firmando un accordo di libero scambio (anche questa notizia Bukele l’ha annunciata sui social media).
El Salvador rischia così di dar vita a un paradosso: il primo Paese ad adottare il Bitcoin come moneta nazionale potrebbe diventare quello con la più alta percentuale di persone che non vuole usare i Bitcoin. E potrebbe diventare, agli occhi degli altri Stati del mondo, il classico esempio da non seguire.