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Stazioni FS: dall’abbandono al riuso sociale

Non solo dis-servizi, per fortuna, ma anche servizi buoni e, talvolta, innovativi sono connessi alla rete ferroviaria italiana. È questo il caso del recupero e riuso ...

Vecchia stazione ferroviaria di Felonica (Mn). CC0 Public Domain da Pixabay.com
Treno, bainari, rotaie, ferrovia, rete ferroviaria. CC0 Public Domain da Pixabay.com

Non solo dis-servizi, per fortuna, ma anche servizi buoni e, talvolta, innovativi sono connessi alla rete ferroviaria italiana. È questo il caso del recupero e riuso in corso di un vasto patrimonio di stazioni e strutture abbandonate (o, come si dice, “impresenziate”), appartenenti a FS Italiane e ora riassegnate in molte regioni a comuni e associazioni per gli impieghi più disparati.

Dalla stazione di Ronciglione (Vt) trasformata in casa di accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche concessa in comodato d’uso gratuito per sei anni all’associazione Cuore di Mamma agli spazi dello scalo di Isola d’Arbia/Tressa in uso come centro di raccolta, conservazione e restauro in collaborazione con la soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, alla futura ecostazione di Tolentino – nelle Marche – destinata a ospitare attività di recupero di materie prime e di raccolta differenziata, nonché una ciclofficina, ad altri esempi in Abruzzo e Sicilia. Senza dimenticare 3 mila chilometri di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 destinati al progetto Greenways: piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, riservati alla mobilità dolce.

Un’opportunità alla portata di molti soggetti dal momento che – dichiara FS Italiane – delle circa 1.700 stazioni impresenziate della Rete Ferroviaria Italiana solo 345 stazioni (per oltre 63.683 mq di superficie) sono state assegnate. Tutte sono disponibili per “contratti di comodato d’uso gratuito alle associazioni e ai comuni affinché siano avviati progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio e per la qualità dei servizi offerti nelle stesse stazioni”.

Le informazioni per chiedere la concessione di queste strutture si trovano cliccando qui.