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Usa, la Corte suprema blocca la riforma dell’energia

La Corte suprema degli Stati Uniti ha sospeso il Clean Power Act, provvedimento assunto dal governo di Barack Obama con l’obiettivo di diminuire del 32%, ...

Foto: FrankBrueck Wikimedia Commons

La Corte suprema degli Stati Uniti ha sospeso il Clean Power Act, provvedimento assunto dal governo di Barack Obama con l’obiettivo di diminuire del 32%, entro il 2030, le emissioni di gas ad effetto serra provenienti dalle centrali elettriche (rispetto ai livelli del 2005). Si tratta di una misura che è al centro delle politiche della Casa Bianca in materia di ambiente, e che era anche stata presentata come una delle più importanti mentre ci si avvicinava alla Cop 21, la Conferenza mondiale sul clima di Parigi.

©Daniel Borman/Wikimedia Commons
©Daniel Borman/Wikimedia Common

Il governo di Washington ha reagito per bocca del Segretario di Stato alla Stampa, Josh Earnest, che ha manifestato il proprio ampio dissenso nei confronti della decisione della Corte, che è stata adottata con cinque voti favorevoli su nove. Quattro giudici, dunque, si sono invece schierati dalla parte dell’esecutivo. Quest’ultimo, in ogni caso, non ha terminato le carte da giocare: il provvedimento sarà oggetto certamente di un ricorso, e successivamente sarà nuovamente posto al vaglio del più alto grado di giudizio americano.

Nel frattempo, però, il Clean Power Act resta sospeso e dunque non applicato. Senza dimenticare che qualora la Corte suprema dovesse confermare la propria posizione, si tratterebbe di un colpo molto duro alle politiche ambientali dell’amministrazione Obama.