Terre rare: diritti, ambiente e possibili speculazioni
Le terre rare rappresentano elementi fondamentali per numerose produzioni innovative. Ma presentano anche numerosi rischi. Sociali e ambientali
Potrebbero rappresentare l’anello debole della green economy. Alcuni sono più noti, altri forse non li avrete mai sentiti nominare. Le terre rare sono però componenti essenziali in un numero crescente di prodotti, in particolare in settori innovativi. Anche se le quantità in gioco sono spesso minime, è difficile oggi pensare ad un’applicazione ad alta tecnologia, dalla produzione di energia rinnovabile alle batterie per auto elettriche, dai telefonini di ultima generazione ai cavi a fibra ottica a moltissime altre che non preveda l’utilizzo di alcuni di tali elementi.
“Terre rare”, ma in realtà relativamente abbondanti. Il problema è estrarle
Il nome è fuorviante. Molti dei metalli “rari” sono in realtà relativamente abbondanti nella crosta terrestre. Il nome è legato alla difficoltà di estrazione: a differenza di altri metalli concentrati in giacimenti, i metalli rari sono di solito presenti in maniera diffusa accanto ad altri elementi. Proprio questo è uno dei nodi centrali. Elevati costi di estrazione e di trattamento per ottenerli puri, e soprattutto impatti ambientali ancora più elevati.
Per ottenere un chilogrammo di un metallo raro può essere necessario trattare anche decine di tonnellate di rocce e utilizzare enormi quantitativi d’acqua. Spesso sono presenti elementi radioattivi che finiscono nel processo e negli scarti. Problematiche che sollevano enormi preoccupazioni anche sull condizioni di lavoro di chi li estrae. Basta cercare online “Baotou Lake” – località della Mongolia Interna, in Cina, diventata uno dei principali poli di estrazione di tali metalli – per rendersi conto della gravità della situazione.
Anche per questi motivi negli scorsi anni l’estrazione e la produzione di metalli rari si è spostata nei Paesi del Sud, dove le normative – in particolare sui diritti del lavoro e sulle tutele ambientali – sono meno stringenti. Il che pone delle questioni rilevanti anche dal punto di vista geopolitico. Per un sottogruppo dei metalli rari, 17 elementi indicati spesso come “terre rare”, la Cina assicura qualcosa come il 90% dell’offerta mondiale. Già una decina di anni fa Giappone, Usa e Paesi dell’UE si sono rivolti all’Organizzazione Mondiale del Commercio per imporre alla Cina la rimozione di restrizioni sull’export di terre rare.
Per ora la finanza appare attendista
Stranamente, in questo elenco di impatti e criticità, le problematiche finanziarie sembrano relativamente meno rilevanti. Anche questa è una notizia, considerando che siamo purtroppo abituati a vedere strumenti finanziari, in primo luogo i derivati, che permettono di scommettere praticamente su qualsiasi materia prima, indice o prodotto. Nel caso dei metalli rari tali speculazioni sembrano al momento contenute. Le motivazioni possono essere legate alla piccola dimensione dei mercati, alla loro estrema specializzazione, a situazioni come detto di monopolio o quasi-monopolio nella fornitura.
Questo non significa che non sia possibile investire su tali elementi, anzi. Esistono alcuni ETF (strumenti finanziari che replicano l’andamento di un indice o di un paniere di prodotti) specializzati nei metalli rari o in maniera ancora più specifica nelle terre rare. Analogamente alla fine dello scorso anno uscirono notizie circa la creazione di un future sulle terre rare alla Borsa di Shanghai.
L’alta volatilità dei prezzi potrebbe attirare gli speculatori
Insomma, difficile che i predatori della finanza speculativa rimangano ancora a lungo lontani da un mercato di elementi di fondamentale e crescente importanza. E dove l’alta volatilità (bastano piccole variazioni in assoluto della domanda o dell’offerta per portare a forti oscillazioni dei prezzi) può portare a guadagni – o perdite – rapidi e consistenti.
Al momento i problemi più rilevanti sembrano però di altra natura. Parliamo di elementi che diventano ogni giorno più importanti nelle catene di produzione di beni ad alta tecnologia e green. Ma con impatti potenzialmente devastanti dal punto di vista ambientale, sociale, geopolitico. Elementi presenti, direttamente o indirettamente, in molti prodotti e servizi che utilizziamo quotidianamente. Ottimi motivi per informarsi e provare a capirne di più.