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Mappa | La produzione di terre rare

Una mappa interattiva per visualizzare la produzione di terre rare nel mondo

Su di loro puntano la chimica verde e l’economia rinnovabile. Sono indispensabili per la produzione di energia eolica, solare ed elettrica e per le comunicazioni ottiche. Ma anche per l’industria aerospaziale e militare. Soprattutto, le cosiddette «terre rare» sono ormai per antonomasia, i metalli delle nuove tecnologie. Eppure la loro filiera è ancora lineare e il riciclo raggiunge a stento l’1% della produzione mondiale. Estrarle e raffinarle ha inoltre altissimi costi ambientali e sociali. E i loro listini di vendita non sono soggetti a mercati regolamentati. «Sono risorse strategiche ma non sono rinnovabili», ha ricordato recentemente il ministero dell’Industria e dell’Information technology del maggior produttore al mondo, la Cina. Da sola detiene oltre il 62% della produzione globale mineraria, circa il 90% della produzione complessiva e il 36.6% delle riserve mondiali. Seguita dagli Stati Uniti con il 12,3%, il Myanmar con il 10,5% e l’Australia con il 10%.