Così la “speculazione verticale” svuota i grattacieli della Grande Mela
Mentre 79mila persone non hanno un tetto per via dei prezzi troppo alti delle case, a New York si costruiscono appartamenti extra-lusso
New York, inverno 2003. La metropoli è sommersa dalla neve. Mezzo metro di manto bianco che rende magica l’atmosfera della Grande Mela. Al 25 Columbus Circle, in piena Manhattan, un appartamento agli ultimi piani di una torre di 200 metri, con una vista panoramica mozzafiato sul Central Park, viene venduto. A 43 milioni di dollari. Più di 22.500 dollari al metro quadrato.
Manhattan’s Billionaires’ Row: super-thin super-talls for the super-rich. The row transforms the New York skyline, but not for the better. These freakishly skinny towers are the antithesis of the democratic ethos that animates the park they so conspicuously + gracelessly overlook pic.twitter.com/JYXNzKyTo4
— Blair Kamin (@BlairKamin) January 13, 2020
La Billionaire’s Row, esercito di grattacieli ad uso e consumo degli ultra-ricchi
La mostruosa compravendita fornisce ai costruttori americani una conferma: il modo migliore per speculare nell’isola più “in” di NYC è lassù. In cima ai grattacieli. È l’inizio di una profonda trasformazione della skyline di Manhattan. Che per i newyorkesi prende il nome di Billionaire’s Row: la linea dei miliardari. Ovvero una lunga fila di palazzi “supertall”, la cui altezza supera i 300 metri, appena a Sud del Central Park, costruiti dal 2014 ad oggi.
NYC'S Billionaire's Row Beats Out Hong Kong For Title Of World's Top Luxury Street https://t.co/sglnj6yQx6
— zerohedge (@zerohedge) December 21, 2019
Il New York Times ha raccontato nello scorso mese di giugno che la conseguente tendenza, nella metropoli americana, ha preso le forme di una speculazione verticale. E in qualche misura “verticistica”: immensi grattacieli che ospitano appartamenti extra-lusso. Così, nonostante l’aumento della superficie acquistabile, i prezzi hanno continuato a crescere, poiché i nuovi beni sono confinati in una nicchia ad uso e consumo degli ultra-ricchi. E l’aumento è stato tale da aver lasciato parzialmente insoddisfatto l’appetito dei costruttori.
A New York mancano case accessibili a tutti
Secondo quanto riferito pochi giorni fa dallo stesso New York Times, infatti, la metà degli appartamenti di lusso costruiti negli ultimi cinque anni risulta ancora invenduta. E nulla lascia pensare che le compravendite possano essere finalizzate nei prossimi anni.
Il paradosso della speculazione immobiliare della Grande Mela sta tutto qui. Una città che soffre enormi problemi legati all’alloggio, ma che anziché case accessibili a tutti costruisce beni di super-lusso. Senza neppure riuscire a venderli. Nel frattempo, anche gli affitti risultano esorbitanti e sono circa 79mila i senzatetto che affollano le strade della città, in ripari di fortuna, metropolitane e sotto cartoni.
Costruiti 100mila alloggi a fronte di 500mila abitanti in più
A spingere al rialzo i prezzi c’è poi l’incremento esponenziale del numero di residenti. Cresciuto di mezzo milione tra il 2008 e il 2018, mentre in città, nel frattempo, sono stati costruiti soltanto 100mila alloggi in più. Di cui la maggior parte, appunto, non risponde in alcun modo alle necessità dei newyorkesi. Questi ultimi hanno bisogno principalmente di appartamenti di taglio piccolo o medio, mentre per ragioni speculative se ne costruiscono di immensi. E inaccessibili.
Sunset moonrise over Billionaire's Row in New York City. Can you name all the new towers south of Central Park? #newyork #newyorkcity #nyc #sunset #moon @agreatbigcity pic.twitter.com/IEiyMt39bH
— Gary Hershorn (@GaryHershorn) November 9, 2019
Così, gli unici che ancora riescono a permettersi una casa a New York sono miliardari russi, cinesi o arabi. Problema: l’economia cinese ha rallentato la propria crescita, mentre il prezzo del petrolio è sceso. Al contempo, il Tesoro americano nel 2017 ha disposto un giro di vite sul riciclaggio di denaro effettuato attraverso il mercato immobiliare di lusso. Il che ha reso più complicati gli acquisti da parte società anonime. Scatole vuote utilizzate proprio a tale scopo, che hanno di fatto “dirottato” i costruttori. Sulla pelle della middle class americana.