Quando una banca (etica) misura il suo impatto. Pronta a sostenere la ripresa
9.800 nuovi posti di lavoro, 13mila pazienti assistiti, 38mila beneficiari di servizi socio-assistenziali. Banca Etica misura l'impatto dei finanziamenti concessi nel 2019, per aiutare l'economia civile
«Siamo pronti a fare la nostra parte per aiutare l’economia civile a risollevarsi». Dopo quasi un anno dalla sua elezione a presidente di Banca Etica, Anna Fasano descrive così le intenzioni dell’istituto di credito, commentando il risultato di bilancio del 2019 (appena approvato dal Consiglio di Amministrazione e sa sottoporre all’assemblea dei soci il 16 maggio).
Lo scorso anno si è chiuso con un utile di 6 milioni e 268 mila euro: il più alto della storia della banca e del gruppo. «Un risultato che, insieme agli altri indicatori sulla solidità e la crescita del credito erogato e del risparmio raccolto da Banca Etica, ci dà l’energia e la fiducia per mettere Banca Etica al servizio dell’economia civile in Italia e in Spagna in questo difficile 2020 segnato dalla pandemia da covid-19 e da una nuova pesante recessione che colpisce tutto il mondo».
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Finanza etica per sostenere la ripresa
La necessità che in questo momento di crisi si pensi fin da subito a impostare una ripresa sostenibile e il ruolo centrale della finanza etica in tal senso vengono ribaditi a più voci e da più parti. Tra i molti lo chiedono gli esperti della Commissione europea, rivolgendosi ai governi dei paesi europei; lo chiede il Forum per la finanza sostenibile e, naturalmente, lo chiede Banca Etica.
«Oggi siamo ancora più determinati nel proporre la finanza etica come strumento per aiutare a ricostruire l’economia mettendo al primo posto i diritti e la salute delle persone; la legalità; la tutela dell’ambiente, l’inclusione delle categorie più fragili», dichiara Anna Fasano.
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Numeri che raccontano un impegno preciso
Per essere sostenibili è fondamentale – per tutte le realtà economiche, dalle banche alle imprese – misurare il proprio impatto sull’ambiente, ma anche sul territorio e in ambito sociale. Per questo anche Banca Etica ha realizzato il suo primo Report di Impatto.
Ecco alcuni numeri. Con i crediti erogati nel 2019 Banca Etica ha finanziato imprese sociali e organizzazioni nonprofit che hanno:
- creato 9.800 nuovi posti di lavoro
- inserito a lavoro 4mila persone fragili
- offerto una dignitosa accoglienza a 8.300 migranti
- erogato servizi socio-assistenziali di cui hanno beneficiato 38mila persone
- reso disponibili alloggi in social housing per 474 nuclei familiari
- permesso a 107mila persone di partecipare a corsi di istruzione/formazione e di portare avanti 540 progetti di ricerca
- garantito a 138.000 persone di ricevere assistenza in progetti di cooperazione internazionale
- Coltivato quasi 5mila ettari a biologico, producendo oltre 18mila tonnellate di cibo biologico
- assistito 13mila pazienti
- recuperato 11 imprese che stavano per fallire salvando 425 posti di lavoro
- installato 6MW di impianti ad energia rinnovabile
- evitato emissioni per 4.900 tonnellate di CO2e
- Il 28% delle imprese finanziate da Banca Etica nel 2019 sono imprese femminili, che hanno creato mille nuovi posti di lavoro. Tra i prestiti a favore di persone fisiche il 44% ha riguardato donne e il 20% ha riguardato cittadini di origine straniera.
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..a sostegno dell’economia sociale e del terzo settore
Abbiamo scelto di riportare i risultati, sono alcuni di quelli contenuto nel report d’impatto, che meglio permettono di misurare l’impegno della banca per sostenere l’economia sociale, il terzo settore, la fragilità sociale. Un tipo di sostengo che in questo momento di crisi – economica, sanitaria, sociale – potrebbe dare un contributo fondamentale. Come Valori dimostra negli articoli raccolti in questo dossier, il ruolo del terzo settore e dell’economia civile si è rivelato fondamentale durante tutta la gestione dell’emergenza coronavirus. E lo sarà anche di più nella fase di ripresa.
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«Il nostro primo Report di impatto ci ha permesso di misurare concretamente l’utilità sociale del nostro modo di fare banca: ne siamo soddisfatti e vogliamo migliorare ancora, tanto più ora che le imprese e soprattutto quelle sociali sono necessarie e hanno bisogno di risorse dalle banche per ripartire e crescere – conclude Anna Fasano – Lavoreremo per raccogliere nuovo capitale sociale per poter fare sempre più credito in questa fase così cruciale».