Cosa sono gli NDC e perché da loro dipende la sorte del clima

Prima della Cop21 di Parigi gli Stati hanno dovuto comunicare quali sarebbero stati i loro impegni in termini di riduzioni delle emissioni climalteranti

La sigla NDC sta per Nationally Determined Contributions. Si tratta delle promesse che sono state avanzate dai governi di tutto il mondo in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. Tali documenti vengono raccolti dall’Unfccc, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: l’organismo che organizza le Cop, le Conferenze delle parti che si tengono ogni anno sul tema.

Prima della Cop21 di Parigi, nel 2015, l’Unfccc chiese agli Stati di specificare quale sarebbe stato il loro apporto in termini di riduzione delle emissioni climalteranti. Fin dall’inizio, le stime sul valore di tali promesse avevano però lasciato intendere come si fosse molto lontani dagli obiettivi. Da una parte, infatti, l’Accordo di Parigi chiede di limitare l’aumento della temperatura media globale ad un massimo di 2 gradi centigradi, di qui alla fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali. E rimandando il più possibile vicini agli 1,5 gradi. Dall’altra, i calcoli che già nel corso della Cop21 circolavano erano allarmanti: sulla base delle promesse avanzate, la temperatura crescerà a livelli molto più elevati.

Gli NDC presentati sono largamente insufficienti

Il governo francese, che ospitava la Cop, fece trapelare una stima a +2,7 gradi centigradi. Le organizzazioni non governative parlavano di 3-4 gradi. È stato poi l’Unep, il Programma ambientale delle Nazioni Unite, anni dopo, a fornire i calcoli precisi: sulla base degli NDC presentati nel 2015, la temperatura nel 2100 crescerà non di 1,5 e neppure di 2 gradi, ma di 3,2. Altre analisi successive hanno inoltre presentato scenari ancora peggiori.

Per questo, l’Unfccc ha chiesto ai governi di “rifare i compiti a casa” e di presentare nuovi NDC. La scadenza per l’invio era stata fissata al 31 dicembre del 2020. A quella data, però, soltanto 70 nazioni avevano presentato i documenti. E tra di esse non figuravano molti degli Stati che pesano di più in termini di emissioni di gas ad effetto serra: dagli Stati Uniti alla Cina, passando per l’India e la Russia. Ancora oggi, soltanto la metà dei governi di tutto il mondo l’ha fatto.

Sarà cruciale, in vista della prossima Cop che si terrà a Glasgow nel novembre di quest’anno, che tutte le nazioni forniscano i nuovi NDC: solo così sarà possibile comprendere in che direzione sta andando il mondo sul tema della mitigazione dei cambiamenti climatici, e agire di conseguenza.