Demolizioni addio, a Parigi si sceglie la “decostruzione selettiva”
Niente dinamite, zero esplosioni. Alle porte di Parigi, un mega-edificio sarà sostituito da un eco-quartiere. Riutilizzando, riciclando e risparmiando
Ivry-sur-Seine è un comune situato nell’immediata periferia di Parigi. Con il tredicesimo arrondissement della capitale francese non c’è alcuna soluzione di continuità. È qui che sorge il comprensorio (“cité”) Gagarin. Un immenso immobile a forma di “T”, che un tempo ospitava 376 appartamenti. E che prese il nome del celebre cosmonauta sovietico poiché egli stesso lo inaugurò nel 1963.
La demolizione della cité Gagarin a Parigi
Goodbye Gagarin. Il complesso che fu l’orgoglio della classe operaia
All’epoca, il mondo era in piena guerra fredda. Ivry-sur-Seine – soprannominata “Ivry la Rouge” – era la «banlieue rossa» di Parigi. E la cité Gagarin rappresentava una vetrina per l’amministrazione comunale comunista e per tutto il PCF francese. Nel corso degli anni, però, l’immobile destinato principalmente agli operai della capitale transalpina, ha subito non soltanto le trasformazioni dell’economia locale, sempre più legata al turismo. Ma anche l’usura del tempo e la mancanza di ristrutturazioni.
A crowd gathered late last month to watch the demolition of Cité Gagarine, a housing project that once symbolized the success of the French Communist Party. Named after Soviet cosmonaut Yuri Gagarin, the complex “became a showcase for the French communist experience,”. pic.twitter.com/L3Uq4YV8wN
— Eric Demam🅿️ (@ericdemamp) September 12, 2019
Così, la cité ha cominciato a riempirsi di crepe, ruggine. Fino a diventare insalubre (ma non per questo disabitata). Di qui la decisione assunta dal comune di raderla al suolo e di far sorgere al suo posto un eco-quartiere. La cui natura, appunto, ecologica, passa anche dalle scelte in termini di riciclo e riuso.
Alla cité Gagarin 30mila tonnellate di cemento e mattoni
Non sarà infatti la dinamite ad abbattere la cité Gagarin, ma una “decostruzione selettiva”, come è stata battezzata dai promotori dell’iniziativa. Perché buttare via le circa 30mila tonnellate di cemento e mattoni che la compongono? Meglio riciclarle. Il che significherà rendere rifiuto soltanto il 10% dei materiali (principalmente quelli contaminati da sostanze come il piombo).
C'est le début de la fin pour la cité Gagarine d'Ivry-sur-Seine, symbole du communisme municipal en banlieue parisienne #AFP pic.twitter.com/AlNPD1nb5w
— Agence France-Presse (@afpfr) September 1, 2019
Così, le macerie saranno inviate a delle cave estrattive che le frantumeranno e le renderanno granuli utili per fabbricare strade. Circa 2.500 metri cubi saranno poi utilizzati sul posto, per le strutture della cittadina che sorgerà al posto della cité. Il resto sarà riutilizzato in altri cantieri.
Allo stesso modo, saranno riciclati termosifoni in ghisa (“Che possono durare ancora 50 se non 100 anni), porte, estintori, cassette delle lettere. Tutto sarà smontato e inviato ad imprese specializzate. In collaborazione con la start-up Backacia, specializzata in operazioni di ristrutturazione finalizzata al riuso.
«Nel settore immobiliare dobbiamo prepararci ad un cambiamento profondo»
«In questo modo – ha spiegato al quotidiano Le Monde Sandy Messaoui, direttore di Gran Paris Aménagement, azienda alla quale fa capo il progetto alla periferia di Parigi – diminuiamo le emissioni di gas ad effetto serra, evitiamo di intasare le discariche e di estrarre altro materiale per fabbricare cemento. I rifiuti diventano così una risorsa, generatrice di valore per la città. Viste le dimensioni, questa iniziativa è un esempio di innovazione».
#MonEtéMaRégion 📽️ La cité #Gagarine, à Ivry-sur-Seine, accueille en ce moment le tournage d’un long métrage 🎬 soutenu par la Région @iledefrance ! Construite dans les années 1960, la cité sera détruite le 31 août pour faire place à un éco-quartier. Découverte en images ⤵️ pic.twitter.com/Gm6erQcVon
— Région Île-de-France (@iledefrance) August 18, 2019
Il tutto con l’obiettivo di fare del bene al Pianeta. Ma anche di risparmiare: «Non inviando materiali in discarica si spende decisamente meno», conferma uno dei dirigenti del progetto di demolizione della cité Gagarin. «Si tratta di cominciare a lavorare in modo diverso» aggiunge Messaoui. «Dobbiamo prepararci ad un profondo cambiamento nella cultura professionale. Un cantiere come questo, domani, sarà la norma».