Tasse e controlli, il piano di Joe Biden per riformare Wall Street

Tutela dei consumatori, controlli, stretta sugli hedge fund. E forse una tassa sulle transazioni. L'agenda Biden sulla finanza

Andrea Barolini, Simone Siliani e Elisabetta Tramonto
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden © Gage Skidmore/iStockPhoto
Andrea Barolini, Simone Siliani e Elisabetta Tramonto
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La presidenza di Joe Biden è iniziata a mezzogiorno del 20 gennaio 2021. Ma fino a quel momento le intenzioni del nuovo presidente riguardo il capitolo della finanza non erano chiare. Durante la campagna elettorale, l’allora candidato democratico si era mostrato piuttosto cauto. È stato necessario attendere i primi annunci, una volta eletto per comprenderne le reali intenzioni: invertire la rotta rispetto alla deregulation tracciata dal suo predecessore, Donald Trump. E imprimere una svolta green alla politica finanziaria a stelle e strisce. 

Joe Biden ha cominciato cancellando le leggi volute da Trump  

Il primo obiettivo ha iniziato a prendere corpo fin dai primi giorni del suo insediamento alla Casa Bianca. Solo nella prima settimana in carica, Biden ha emesso 39 azioni esecutive, molte delle quali hanno annullato gli ordini di Trump. In ambito finanziario, in particolare, Biden ha revocato una misura del 2017 firmata da Trump che ordinava al governo di snellire le normative che interessano il settore dei servizi finanziari, per ridurre l’impatto del Dodd-Frank Act.

La legge federale che regolamenta i servizi finanziari negli Stati Uniti era stata voluta dall’amministrazione Obama dopo la crisi finanziaria del 2007-2008, per migliorare la tutela dei risparmiatori ed evitare nuovi crash del sistema. Ma è stata poi smantellata in più parti durante la presidenza di Donald Trump. Ora Biden sembra intenzionato a ripristinare le tutele dei risparmiatori introdotte da Obama. E anche di più. Ha promesso ad esempio di restaurare il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB, Ufficio di Tutela Finanziaria dei Consumatori), l’organismo per la protezione dei consumatori, che era stato progressivamente indebolito da Trump.

Janet Yellen riaccende i fari sugli hedge fund

Sul fronte della finanza speculativa, poi, la segretaria al Tesoro Janet Yellen ha annunciato la riattivazione di «una task force sugli hedge fund, per identificare i rischi e lavorare per rafforzare il nostro sistema finanziario». Sono le parole di Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, durante una riunione del Financial Stability Oversight Council (FSOC). Una riunione durante la quale gli hedge funds sono stati osservato speciali. Si è parlato, ad esempio di come, durante la crisi da Covid-19, abbiano contribuito all’instabilità dei mercati finanziari.

Era il primo incontro dell’organismo che supervisiona i regolatori finanziari dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, e le intenzioni per il futuro sono apparse chiare. Innanzitutto riattivare una rigida supervisione sui mercati finanziari, che si era “assopita” durante l’amministrazione Trump. Yellen ha annunciato che il consiglio sta anche studiando nuove regole per i fondi comuni di investimento.

La spinta per la finanza sostenibile

Nell’agenda Biden ha un ruolo di primo piano anche la finanza sostenibile. Pare che la SEC, la Consob americana, voglia seguire l’esempio europeo e imporre alle società americane di pubblicare informative relative ai rischi ambientali e climatici. E chiedere trasparenza per quanto riguarda il loro approccio ESG. E potrebbe essere introdotta anche negli Stati Uniti il vincolo di rendicontazione non finanziaria, obbligatoria in Europa per le grandi aziende quotate, le banche e le assicurazioni.

Anne Finucane, vice presidente di Bank of America, in un’intervista al Financial Times, aveva dichiarato che Biden darà una rapida accelerata alla lotta al cambiamento climatico. E per il mercato dei capitali made in Usa, gli investimenti ESG, sono una grande opportunità, che gli Stati Uniti non possono perdere.

Gensler-Chopra, la “terribile” coppia di riformatori del sistema finanziario

Saranno Gary Gensler, a capo della Securities and Exchange Commission (SEC) e Rohit Chopra, alla guida del CFPB le due teste d’ariete dell’amministrazione Biden nella partita della riforma del sistema finanziario americano. Il primo si concentrerà sulla protezione degli investitori e su come la SEC risponderà a casi come quello di GameStop. Che rendono altamente volatili i mercati.

Gensler, in qualità di capo della Commodity Futures Trading Commission (CFTS), aveva già implementato le nuove normative sugli scambi finanziari approvate dal Congresso all’indomani della crisi finanziaria nel 2010. I suoi principali obiettivi saranno quelli di creare una normativa sulla disclosure delle imprese sui rischi legati ai cambiamenti climatici, sviluppare una linea dura sull’offerta e investimenti sulle criptovalute e riformare le leggi relative ai diritti di voto degli azionisti e ai consulenti finanziari.

Rohit Chopra Biden
Rohit Chopra è stato scelto da Joe Biden per guidare il Consumer Financial Protection Bureau © FTC/Wikimedia Commons

Chopra – in attesa della nomina ufficiale, previa votazione del Senato – avrà il compito di dare nuovo smalto alla CFPB (che lui stesso aveva contribuito a fondare nel 2011). Ciò dopo che l’amministrazione Trump ne aveva indebolito le capacità operative e le leggi che la sorreggevano. Dovrà inoltre rivedere le normative relative ai prestiti sugli anticipi sugli stipendi e quelle sul recupero crediti che, secondo i democratici, non proteggono sufficientemente i cittadini. Ci si aspetta da lui anche un atteggiamento più aggressivo per implementare le norme del Dodd-Frank Act che proibiscono le pratiche e le azioni ingannevoli, inique o illecite contro i risparmiatori. Ciò anche per proteggere i cittadini più fragili già fortemente colpiti dagli effetti economici del Covid-19.

Sviluppare o regolare le criptovalute?

Un altro tema caldo della regolamentazione finanziaria è quello che riguarda le criptovalute. Nel 2020 sono state presentate alla House of Representatives due proposte di legge. La prima prevedeva di sottomettere le questioni legate a tali monete ad una stretta regolativa delle banche. Ma le nuove norme si sono arenate al Congresso.

È verosimile che con Gary Gensler alla guida della SEC questo tentativo di rendere più stringente la normativa possa trovare nuova spinta. Ciò anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Janet Yellen sulle preoccupazioni relative agli usi illeciti delle criptovalute.

Inclusione finanziaria contro le discriminazioni razziali

Un altro capitolo delle riforme finanziarie che potrebbero essere avviate nel corso del quadriennio di Biden riguarda poi l’inclusione finanziaria. E in particolare il suo ruolo per diminuire le disuguaglianze nella società americana. Di recente, il senatore Sherrod Brown, presidente della Commissione Banche, Casa e Affari Urbani, e l’onorevole Maxime Waters, presidente della Commissione per i Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti, si sono espressi a favore di una attenzione maggiore su diversità e l’inclusione nel settore dei servizi finanziari. Così come per una espansione dell’accesso ai servizi finanziari per le donne e le minoranze etniche, solitamente soggetti meno “bancabili”.

È probabile che ciò sfoci in nuove iniziative a favore del Community Reinvestment Act, per lo sviluppo dei prestiti di comunità. E per l’inclusione finanziaria attraverso la Community Development Financial Institutions (il programma del Dipartimento del Tesoro per il recupero delle aree dismesse). Ma non si escludono anche misure concentrate sull’accesso universale ai servizi finanziari. Come la promozione da parte del Servizio Postale statunitense di prodotti bancari per tutti.

Cambiamenti climatici e resilienza dei servizi finanziari

Questo è un settore chiave per l’Amministrazione Biden. Quello che ci si aspetta dal punto di vista della normativa del settore è la reintroduzione del Climate Change Financial Risk Act che, per certi aspetti, implica la introduzione di stress test per molti istituti finanziari. Affinché misurino la loro resilienza ai rischi correlati al clima.

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La sede della Borsa di New York © lucky-photographer/iStockPhoto

Più sul medio periodo, gli analisti ritengono che potrebbero essere emanate normative per la valutazione dei rischi climatici nelle pratiche di gestione delle aziende. Oppure sui criteri assicurativi (per esempio sfavorendo certi settori industriali e mutuatari sulla base di valutazioni legate al fattore climatico). E anche norme sui requisiti di capitale, per imporre un più alto indice di capitali per investimenti basati sui rischi relativi al clima.

In arrivo una tassa sulle transazioni finanziarie?

Investimenti che potrebbero essere finanziati anche attraverso nuove forme di tassazione. Da un lato, è stato sostanzialmente annunciato un aumento della pressione fiscale sulle grandi aziende quotate a Wall Street, con particolare “attenzione” ai colossi del digitale. Dall’altro, Joe Biden medita anche di raddoppiare i prelievi sui capital gains, ovvero sulle rendite da capitale.

Nella seconda metà di aprile la Borsa di New York ha inciampato più volte. E, secondo la stampa specializzata, la ragione sarebbe legata proprio alle possibili riforme fiscali. Negli Stati Uniti, tra l’altro, la stampa comincia a parlare perfino di possibili tasse sulle transazioni finanziarie. Se così fosse, si tratterebbe davvero di una rivoluzione. Poiché per la prima volta Washington si dimostrerebbe disposta a valutare una misura osteggiata fortemente da Wall Street.  

Sarà dunque una stagione di riforme anche sul fronte finanziario quella inaugurata da Joe Biden? Ve ne sono tutte le premesse, ma solo col procedere della legislatura si vedrà se queste si trasformeranno in fatti concreti.